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STRUTTURE RICETTIVE SENZA DIPENDENTI

STRUTTURE RICETTIVE SENZA DIPENDENTI
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HAI UNA PICCOLA STRUTTURA RICETTIVA E NON HAI DIPENDENTI? SEI SICURO DI AVERE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER NON ESSERE SORPRESO DALLE AUTORITÀ COMPETENTI COME QUANDO ARRIVA UN TEMPORALE DURANTE LA STAGIONE ESTIVA?

Seguendoci in questo articolo potremo chiarire tutti i tuoi dubbi.

Iniziamo da una semplice domanda:

HAI UNA PISCINA?
In Toscana è ormai da tempo in vigore il Regolamento 54/R/2015, approvato con D.P.G.R. del 20 maggio 2015 (che va a sostituire il previgente Reg. 23/R del 2010, a sua volta emanato in luogo della L.R. 8/2006). La normativa si applica a tutte le piscine di proprietà pubblica o privata destinate ad un’utenza pubblica, alle piscine private a uso collettivo, agli impianti finalizzati al gioco acquatico, alle piscine facenti parte di condomini e destinate esclusivamente all’uso privato degli aventi titolo e dei loro ospiti. In particolare, per le strutture ricettive, il titolare dell’azienda dovrà effettuare il corso per responsabile di piscina e addetto agli impianti tecnologici (38h) o in alternativa potrà individuare un responsabile esterno all’azienda che sia già in possesso di questa qualifica.

Il responsabile dovrà seguire tutto ciò che è stato prescritto all’interno del Manuale di Autocontrollo Piscina, dove troveremo:

  • Valutazione dei punti potenziali rischi e l’individuazione dei punti critici;
  • Individuazione delle misure preventive predisposte (per controllare i punti critici precedentemente individuati) e delle azioni correttive da mettere in atto qualora si verificasse una non conformità;
  • Caratteristiche del sistema di monitoraggio

Infine, ma non per importanza, ogni anno, 30 giorni prima dell’apertura della struttura, devono essere effettuate le analisi dell’acqua in vasca al fine di salvaguardare la salute dei natanti tenendo sotto controllo la qualità̀ dell’acqua.

NON DIMENTICHIAMOCI L’OSPITE INDESIDERATO!!!
La legionella, come già ampiamente trattato in un nostro precedentemente articolo che vi invitiamo a leggere (https://bit.ly/2TFJtAZ), è diventato un batterio che non può più essere sottovalutato, in quanto è un ospite indesiderato presente purtroppo in un numero sempre maggiore di strutture ricettive, motivo per cui le autorità competenti richiedono di tenerlo costantemente sotto controllo. Oltre al manuale di autocontrollo per la valutazione del rischio legionella, devono essere effettuate analisi di verifica dell’acqua utilizzata all’interno della struttura ricettiva per verificare appunto la presenza o assenza di legionella. E qualora tale analisi risultassero positive? In questo caso, il titolare dell’azienda deve mettere in atto tutte le azioni correttive necessarie al fine di ripristinare l’utilizzo dell’acqua. Terminato il trattamento dovranno essere ripetute le analisi in modo tale da verificare se le misure correttive intraprese sono state efficaci, e solo dopo l’esito negativo di quest’ultime potrà essere riaperta la struttura agli ospiti.

EFFETTUI LA SOMMINISTRAZIONE DI CIBI E BEVANDE?
La salute dei consumatori si tutela con un’accurata sorveglianza dei processi lavorativi. Ogni operatore del settore alimentare è obbligato a monitorare costantemente il suo lavoro attraverso l’Autocontrollo, per garantire l’idoneità degli alimenti prodotti in termini di sicurezza e igiene. Il piano di autocontrollo HACCP è l’insieme delle procedure basate sui sistemi HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points – Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici). La documentazione, che non deve essere mai assente nel mondo della somministrazione di alimenti e bevande, è un insieme di procedure, istruzioni e schede per monitorare i vari punti critici di controllo che sono stati precedentemente individuati. Anche in questo caso, tutti gli addetti che sono a contatto con gli alimenti devono aver frequentati corsi di formazione adeguati e prescritti dalla legge: nel nostro caso, in assenza dipendenti, il titolare deve solo svolgere il corso da responsabile del piano di autocontrollo (12h attività alimentare semplice o 16h attività alimentare complesse). In caso di dipendenti tutti gli addetti devono svolgere il corso di formazione per addetti attività alimentari (8h attività alimentare semplice o 12h attività alimentare complesse).

Infine, per analizzare e monitorare gli alimenti e capire quindi se sono stati usati o manipolati in condizioni igieniche sicure, si fa uso di tamponi superficiali e campionamenti di matrici alimentari.

Vi siamo sembrati poco esaustivi su questo argomento?

Non temere, continua a seguirci e ti forniremo tutte le informazioni necessarie nei prossimi articoli.

Non vogliamo stancarti inondandoti in una volta sola di tutte le informazioni.

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